COMPARATIVE LAW IN TIMES OF EMERGENCIES
I primi due decenni di questo secolo sono stati fortemente segnati da emergenze di ogni tipo: terrorismo, crisi finanziaria, disastri naturali, migrazioni, cambiamenti climatici, infine la pandemia di Covid,19. Come conseguenza della globalizzazione e della geopolitica globale, gli effetti di queste emergenze sono aumentati, richiedendo interventi a diversi livelli, anche sul piano giuridico. Allo stesso tempo, questa tensione globale è spesso messa in discussione da un approccio più locale alle questioni economiche e sociali. Il presente volume raccoglie gli atti del XXVI Convegno biennale dell’Associazione italiana di diritto comparato, dedicato alla indagine sulle conseguenze di tali emergenze per il diritto comparato. Può ragionevolmente discorrersi di un “diritto comparato delle emergenze”? Se le emergenze sono diventante caratteristica strutturale del nostro mondo globalizzato, dovranno i giuristi , tradizionalmente “inseguitori” dei fenomeni sociali , adattare il proprio approccio e adeguarsi al costante mutamento dei contesti giuridici?
L’impatto del diritto dell’Unione europea sugli Stati membri si concretizza, in misura determinante, tramite regole e principi dettati dalla Corte di giustizia e destinati a essere applicati dai giudici nazionali. Il buon funzionamento del complesso sistema derivante dall’interazione tra l’ordinamento dell’Unione e i singoli Stati membri presuppone, pertanto, un rapporto costruttivo tra la Corte di giustizia e le corti nazionali. Muovendo da tale premessa, il volume affronta le problematiche inerenti al ‘dialogo’ tra tutte le corti nazionali (di merito, supreme, costituzionali) e la Corte di giustizia. A tal fine sono stati chiamati a esprimersi, prima di tutto, gli stessi giudici che ne sono protagonisti: a questi ultimi è stato chiesto di illustrare, a partire dalla propria esperienza, le difficoltà di comunicazione, in senso ampio, riscontrate nel dialogo con la Corte di giustizia. Alla voce dei giudici si aggiunge, quindi, quella dei professori specializzati nel diritto comparato ed europeo.
Il volume raccoglie oltre trenta saggi, rielaborati, presentati al XXV Colloquio dell’Associazione Italiana di Diritto Comparato, tenutosi a Parma nel maggio 2019 e dedicato a “Cibo e diritto”. I contributi spaziano dalla cultura alimentare, alla filiera agro-alimentare, alla regolazione dei mercati e alla concorrenza, ai profili di proprietà intellettuale, al commercio internazionale, alla tutela dei consumatori e alle tematiche relative all’educazione alimentare e alle sfide della sostenibilità, e si conclude con una parte dedicata ai diritti degli animali.
Comparazione e diritto positivo. Un dialogo tra saperi giuridici
Da tempo la comparazione non è l’occupazione esclusiva dei cultori del diritto comparato: vi ricorrono oramai tutti i cultori del diritto positivo. Ai giuscomparatisti spetta allora lo studio dei fondamenti della disciplina e dunque la riflessione sugli oggetti, gli scopi e il metodo della comparazione. Questo si deve però realizzare in dialogo con i cultori del diritto positivo, le cui ricerche costituiscono un punto di riferimento fondamentale, indispensabile a verificare e sviluppare i fondamenti della disciplina. Il volume discute le possibilità e l’agenda di una simile collaborazione e a tal fine raccoglie il punto di vista di cultori del diritto positivo particolarmente sensibili all’utilizzo della comparazione.
Ius dicere in a globalized world. A comparative overview
Cosa si intende oggi per “giurisdizione”? Questa nozione immemorabile sta cambiando nelle società contemporanee sempre più globalizzate? Quali sono le nuove sfide e i nuovi territori che è necessario scoprire?
Trentaquattro studiosi, dall’Italia, dall’Europa e da altre culture giuridiche offrono, in una serie di saggi in italiano e in inglese, la versione aggiornata ed arricchita delle relazioni presentate al XXIV Colloquio biennale della Associazione Italiana di Diritto Comparato (AIDC) tenutosi nel giugno 2017 a Napoli.
I contributi hanno una prospettiva ampia e comparata, guardando ai sistemi esistenti, alle esperienze di successo e ai fallimenti, ai modelli che si è potuto trapiantare, oppure che hanno determinato un rigetto.
La nozione di “giurisdizione” richiede di essere costantemente misurata nei suoi rapporti con gli altri poteri costituzionali, con l’emergere di nuove controversie e di nuovi attori, con le teorie giuridiche e politiche.